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Dopo aver inseguito la gloria cacciando il leone nel Sahara, l'eroe provenzale osa sfidare i pericoli delle Alpi, ultimo grido in fatto di avventura per i borghesi di fine Ottocento. Tartarino, che ha fondato un Club Alpino a Tarascona, deve difendere la carica di presidente insidiata dall'invidioso Costecalde. Il P.C.A. (Presidente Club Alpino) punta deciso ai colossi delle Alpi ammantati di ghiacci. La prima tappa è il Rigi Kulm, poi tocca alla Jungfrau. La guida del posto altri non è che il compaesano Bompard, ancora più fanfarone di lui, che gli svela un segreto esplosivo: le Alpi svizzere sono un immenso luna park agli ordini di una potentissima Compagnia. Anche l'alpinismo è tutto finto, e i crepacci sono imbottiti di materassi perché nessuno si torca un capello. Nella gustosa traduzione di Palazzeschi, il ritorno di un grande classico, potente satira del turismo alpino che non cessa di stupire per la sua modernità. Postfazione di Pietro Crivellaro.